Autore: Filip Dudal D.O.
Institute for Functional Medicine Certified Practitioner (IFMCP) USA
www.osteopatia-still.com

Medicina Osteopatica per i neonati

Il feto ha un’ organismo molto elastico e resiliente. Alla nascita, le ossa del neonato sono 270. Da adulto le ossa si riducono a 206 perché alcune di esse si saranno saldate tra di loro.

Il feto, in utero, quando il parto è particolarmente lento o troppo veloce, potrà subire varie compressioni e tensioni meccaniche dovute ad una postura in torsione. In alcuni casi l’uso del forcipe può indurre una torsione delle vertebre cervicali e una distorsione della ossa craniali. Durante il parto, in caso di sproporzione tra feto e canale pelvico della madre, il bimbo potrà subire varie forze meccaniche che si tradurranno in tensioni muscolari e fasciali. Diverse presentazioni anomale, cioè occipitali o podaliche potranno rendere il parto più lungo e difficile. Si può verificare un possibile trauma perinatale e la conseguente necessità di sottoporre la madre ad un parto cesareo. Infine, la presenza di un gemello può rendere la vita intrauterina complessa e il parto più difficoltoso.

 

 

La struttura muscolare e membranosa del feto e del neonato sono di natura molto malleabili. Le pressioni e distorsioni subite si iscrivono nella memoria dei tessuti e formano dei sottili nodi di tensione.

L’osteopata osserva il neonato attraverso due approcci differenti che applicherà contemporaneamente. In una prima intenzione, con la sua grande sensibilità legata al tocco manuale, osserverà la tensione meccanica presente mediante una delicata palpazione e individuerà quelle zone di tensioni presenti nelle strutture anatomiche muscolari, ossee, tendine e fasciali. Applicherà poi le tecniche quali osteopatie per ogni caso clinico specifico.

Essendo il neonato uno e indivisibile nel corpo e nello spirito e manifestazione della creazione, è necessario un secondo approccio applicato contemporaneamente al primo, più sottile e che possa cogliere i nodi causati dalle tensioni energetiche e psico-emotive subite in utero e durante la nascita.

Le tensioni trasmesse al piccolo in modo inconscio, modificano la struttura del suo campo energetico. Le informazioni contenute nelle memorie vengono riportate sottoforma di squilibri presenti nella struttura del suo campo energetico e sono spesso la causa delle modificazioni della tensione presenti nei tessuti e nelle strutture anatomiche mio-fasciali.

Per esempio, in alcuni casi, il neonato può portare una memoria uterina cellulare causata da un aborto provocato o spontaneo di una gravidanza precedente. In altri casi, un parto estremamente lungo e difficile con cordone ombelicale intorno al collo con parziale anossia e iniziale strangolamento, può provocare un’esperienza vicino alla morte (Near Death Experience) che determina uno stato d’ansia oltre che una tensione muscolo-fasciale dell’occipite e del collo. In altri casi ancora, il decesso di un gemello in-utero può provocare una memoria di morte che si iscriverà nell’inconscio e dunque anche nel suo campo energetico e nella struttura anatomica del bimbo. Alcuni neonati possono aver subito le tensioni energetico-psico-emozionali della madre, della copia o della famiglia. Infatti, fino ai 5 – 6 anni il campo energetico del neonato e della madre sono tutt’uno.

 

 

In una seconda intenzione, e contemporaneamente alla prima, l’osteopata di comprovata esperienza visualizzerà le diverse strutture anatomo-energetiche del bimbo per cogliere le diverse informazioni che hanno portato alla deformazione del campo energetico del bimbo e che si traducono in nodi di tensione nella struttura mio-fasciale. La presa di coscienza delle memorie presenti e delle informazioni energetiche contenute in esse, permettono all’osteopata di fare da tramite per sciogliere i nodi, che se non risolti in tenera età, potranno trascinarsi anche in età adulta.

Alcuni sintomi più comuni correlati alla presenza di questi squilibri energetico-strutturali sono:

  • l’insonnia,
  • la difficoltà si suzione,
  • il reflusso,
  • le coliche,
  • il torcicollo congenito miogeno,
  • la difficoltà di acquisire il gattonaggio,
  • il respiro affannoso,
  • uno stato d’ansia,
  • l’irrequietezza,
  • l’assumere posture distorsive preferenziali a livello degli arti e della testa.

Nella società moderna, succede sempre più spesso che la famiglia sia sregolata nei ruoli madre-bambino-padre-nonni. Lo stile di vita sregolato come la cattiva alimentazione, il fumo, la privazione di sonno, le malattie e lo stress subiti dalla madre antecedentemente o durante la gravidanza, possono venire ad alterare le diverse funzioni fisiologiche del piccolo. L’integrazione della Functional Medicine potrà completare l’approccio clinico per risolvere al meglio i disturbi del bambino così da poter favorire un sano sviluppo.

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